Sono partiti i controlli dell’Agenzia delle Entrate tramite una circolare ai Consigli e ai Collegi nazionali delle professioni tecniche per verificare il corretto utilizzo, da parte dei professionisti, del servizio telematico di consultazione delle planimetrie catastali in modo da sensibilizzare gli Ordini, i Collegi provinciali e i propri iscritti a utilizzarlo correttamente.
Dal 2010 l’Agenzia delle Entrate, infatti, proprio per rendere più semplice l’attività dei professionisti, ha creato il servizio di consultazione telematica delle planimetrie catastali secondo il quale il soggetto richiedente deve essere “un professionista abilitato alla presentazione degli atti di aggiornamento catastale, incaricato da parte di uno dei soggetti titolari di diritti reali sull’immobile, della redazione di atti tecnici di aggiornamento del catasto edilizio urbano, ovvero di adempimenti connessi alla stipula di atti concernenti l’immobile, nonché dall’autorità giudiziaria è […] L’incarico professionale […] è conservato, in originale, dal soggetto richiedente, per un periodo di 5 anni”.
Da rilevare anche come l’art. 6 preveda che: “l’inosservanza degli obblighi circa il corretto utilizzo determini la sospensione o la chiusura del servizio, in relazione alla gravità dell’inadempimento e in casi più gravi possono esserci anche riscontri di tipo penale” quindi pene molto gravi.